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Il 27 novembre 2024, il Talent Garden Calabiana di Milano ha ospitato il nostro secondo evento italiano dedicato al Digital Product Passport (DPP), un tema chiave nel campo della sostenibilità e della tracciabilità all'interno dell'industria della moda.

L'evento ha riunito esperti di aziende leader per condividere le loro esperienze e intuizioni sul Passaporto digitale di prodotto:

  • Deloitte: Giovanni Faccioli, Senior Partner
  • Gruppo Prada: Mario Didonato, Direttore Digitale del Gruppo
  • Rossignol: Katia Turchi, Sviluppatore di prodotti di abbigliamento e Coordinatore della sostenibilità
  • Consorzio Aura Blockchain: Davide Di Stefano, Responsabile Strategia e Operazioni
  • Beste: Duccio Brachi, Responsabile Comunicazione e Marketing

L'evento è stato moderato da Emanuele Genovese, Country Manager Italia di Fairly Made®.

Unire innovazione e regolamentazione

Emanuele Genovese ha aperto la discussione sottolineando l'importanza dell'ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation) che, a partire dal 2027, richiederà alle aziende di implementare il DPP per migliorare trasparenzacircolarità. Nonostante la complessità normativa, ha ribadito come sostenibilità e competitività possano procedere di pari passo.

Le testimonianze dei brand leader

Rossignol: innovare con la tracciabilità e la trasparenza

Katia Turchi ha illustrato il percorso di Rossignol verso una moda più sostenibile. Dal lancio del programma Respect nel 2020, il marchio mira a ridurre le emissioni di CO₂ del 30% entro il 2030. Grazie alla collaborazione con Fairly Made®, l'azienda ha quasi triplicato la tracciabilità della sua catena di fornitura per la collezione Autunno/Inverno 2025, ottenendo un maggiore controllo sui fornitori e consentendo interventi strategici.

Turchi ha anche sottolineato come Fairly Made® abbia fornito un supporto significativo nel superare le sfide della tracciabilità della filiera. Questa collaborazione ha consentito a Rossignol di disporre di migliori capacità decisionali e di ottimizzare i processi e gli impatti lungo tutta la sua catena di fornitura.

Inoltre, il marchio ha introdotto un progetto globale di codici QR, anche in Italia, offrendo etichette digitali in quattro lingue (inglese, spagnolo, italiano e francese) per garantire una comunicazione chiara e trasparente in tutto il mondo.

Aura Blockchain Consortium: la tecnologia come vettore di fiducia

ha presentato il ruolo di Aura Blockchain nel contesto del  DPP. Con 50 milioni di prodotti già tracciati, Aura garantisce la trasparenza dell’intera value chain, creando al contempo identità digitali uniche per ogni prodotto.

"Il DPP è una chiave per co-creare il futuro del lusso", ha dichiarato Di Stefano, sottolineando l'importanza dell'interoperabilità come motore di coesione attraverso la tecnologia. I vantaggi sono molteplici:

  • Maggiore garanzia di origine del prodotto
  • Creazione di identità digitali uniche per ogni prodotto, che consentono la piena tracciabilità come unica fonte di verità.
  • Persistenza dei dati, con accesso disponibile a marchi, consumatori e revisori.

Aura agisce come orchestratore per accelerare l’adozione del DPP, integrandosi con tutti gli attori della value chain.
L’obiettivo finale è sviluppare esperienze digitali che vadano oltre i requisiti normativi, con focus su durabilità, trasparenza e collaborazione.

Prada Group: Un lusso sempre più consapevole

Mario Didonato, Group Digital Director, ha illustrato l'approccio pionieristico di Prada alla sostenibilità, iniziato ben prima dei mandati normativi. Per Prada, il DPP non è solo un obbligo normativo, ma una naturale evoluzione del lusso moderno.

Didonato ha individuato due fattori chiave nella comprensione del consumatore:

  1. Bisogni e valori emergenti: i clienti, in particolare le nuove generazioni, sono sempre più informati e attenti a temi come la sostenibilità e alla qualità. Ciò richiede un passaggio dal lusso transazionale a un approccio più esperienziale e consapevole.
  2. Esperienze personalizzate: l'attenzione è rivolta alla creazione di esperienze che comunichino i valori intrinseci dei prodotti, integrando elementi come il DPP per offrire unicità e personalizzazione in linea con le aspettative del lusso contemporaneo.

Un esempio tangibile è la collaborazione di Prada con Aura per Eternal Gold, la prima collezione di alta gioielleria del gruppo, che combina il 100% di tracciabilità con un design innovativo e diamanti di laboratorio certificati.

Deloitte: dai piloti alla rivoluzione industriale

Giovanni Faccioli, Senior Partner, ha illustrato le sfide che il settore deve affrontare. Mentre molti marchi stanno realizzando progetti pilota, Faccioli ha sottolineato la necessità di cambiamenti culturali e procedurali per implementare il DPP su larga scala.

Il DPP introduce due sfide importanti:

  1. Processi di trasformazione: La complessità risiede più nell'organizzazione che nella tecnologia. L'implementazione del DPP richiede una significativa ristrutturazione dei processi aziendali, da quelli a monte (supplier mapping, data management) a quelli a valle (customer engagement). Molte aziende operano ancora in silos, con sistemi separati e la mancanza di piattaforme integrate per la gestione dei dati.
  2. Definizione di ownership: Deloitte ha sottolineato l'importanza di un impegno a livello di CEO per supervisionare un progetto così interfunzionale. Un leader aziendale con una visione globale deve creare un team multidisciplinare e assegnare le responsabilità ai responsabili dei processi per un'implementazione efficace.

Inoltre, il DPP rappresenta una significativa opportunità di business, trasformando una normativa complessa in un vantaggio competitivo. Lo strumento aiuta i marchi a comunicare i propri valori ai clienti, a migliorare la trasparenza, a promuovere la fedeltà e a ripensare il design dei prodotti e i materiali per facilitare il riciclo e la circolarità.

Beste: la filiera italiana come modello di sostenibilità

Duccio Brachi ha condiviso come la struttura di Beste fornisca un vantaggio strategico nell'affrontare le sfide del DPP. Con un CRM condiviso tra tutte le entità, Beste centralizza i dati di produzione e garantisce una trasparenza completa, dalla selezione delle materie prime alla gestione dei rifiuti.

Tuttavia, le sfide sono più pronunciate a entrambe le estremità della catena di approvvigionamento:

  • Origine delle materie prime: Beste ha lanciato progetti innovativi come Itaco, che rilocalizza la coltivazione del cotone in Puglia e introduce soluzioni di ginnatura in loco per ridurre ulteriormente l’impatto della produzione.
  • Gestione dei prodotti a fine vita: la divisione Beredo di Beste si occupa di raccogliere e riciclare i rifiuti dei clienti, integrando già in fase di progettazione soluzioni avanzate per il recupero e la separazione dei materiali.

Con l’aumento degli audit da parte dei brand, Beste sottolinea l’importanza di collaborare con partner che possano garantire l'immutabilità dei dati e la piena compliance. La conformità normativa rappresenta una sfida cruciale: molti fornitori, soprattutto i più piccoli, faticano a produrre documenti adeguati o a sostenere i costi delle soluzioni richieste.

Per affrontare i requisiti del DPP, Beste punta sulla collaborazione: la condivisione dei costi, i partenariati strategici e lo sviluppo di soluzioni comuni sono fondamentali per trasformare le sfide in opportunità e accompagnare l'industria tessile verso una maggiore trasparenza e sostenibilità.

Interoperabilità, una parola chiave

L’evento ha evidenziato un messaggio comune: il successo del DPP richiede sinergia tra tecnologia, trasparenza e visione strategica. Grazie a soluzioni come Fairly Made® e a tutti gli stakeholder coinvolti, il Fashion può trasformare le sfide normative in opportunità per un futuro più sostenibile.