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La Francia è da tempo leader nelle iniziative sostenibili, soprattutto nel settore della moda. Con la crescente attenzione all'impatto ambientale dei prodotti, i costo ambientale francese è entrato ufficialmente in vigore il 1° ottobre 2025. Madeline Czarnik, analista di tracciabilità e LCA presso Fairly Made, ha recentemente evidenziato 10 domande essenziali su questo quadro emergente. Ecco un approfondimento su ciò che è necessario sapere.

1. Quando entrano in vigore i costi ambientali francesi?

Il quadro francese dei costi ambientali è iniziato volontariamente il 1° ottobre 2025. Tra le date principali che hanno portato a questo risultato ci sono:

  • Estate 2025: Convalida del testo da parte del Consiglio di Stato.
  • 9 settembre 2025: Pubblicazione del decreto.
  • 15 settembre 2025: Apertura del portale governativo per la presentazione dei punteggi.
  • 24 settembre 2025: Webinar dell'ADEM che illustra la metodologia.

Questa fase volontaria consente ai marchi di iniziare a integrare i dati sui costi ambientali e di prepararsi a un'adozione più ampia.

2. Quali sono i prodotti interessati?

Il quadro dei costi ambientali riguarda principalmente gli indumenti tessili, compresi i prodotti nuovi e quelli riciclati. Le voci specifiche coperte includono:

  • Calzini
  • Camicie
  • Maglioni
  • Pantaloni e pantaloncini

Tuttavia, al momento sono esclusi scarpe, pelletteria, prodotti tessili per la casa, indumenti in pelliccia e pelle. L'ambito di applicazione potrebbe ampliarsi nel tempo, ma queste categorie sono l'obiettivo iniziale.

3. Cosa è incluso nel costo ambientale?

Il costo ambientale è calcolato attraverso una Analisi del ciclo di vita (LCA). Questa include:

  • 16 indicatori ambientali come l'uso dell'acqua, l'impronta di carbonio e l'esaurimento delle risorse.
  • Ulteriori impatti al di fuori della LCA, tra cui il rilascio di microfibre e le esportazioni al di fuori dell'UE.

Il punteggio finale viene aggiustato in base al numero di utilizzi e ai fattori di durata, sia fisici che non fisici, fornendo una visione completa dell'impatto del prodotto.

4. Perché misurare i costi ambientali?

L'obiettivo principale del costo ambientale è trasparenza. I consumatori hanno accesso a un punteggio unico e chiaro, che consente di prendere decisioni di acquisto informate. Per i marchi, incoraggia la progettazione ecologica, aiutando a produrre prodotti più sostenibili in futuro. Comprendendo l'impatto ambientale, le aziende possono innovare e ridurre la loro impronta ecologica.

5. Come viene interpretato il punteggio?

Il punteggio del costo ambientale è intuitivo: più alto è il punteggio, maggiore è l'impatto ambientale. Viene visualizzato come:

  • Un punteggio principale che riflette l'impatto ambientale complessivo.
  • Un punteggio minore indica l'impatto per 100 grammi di prodotto.

Pensate che si tratta di un "pre-prezzo" in termini ambientali: i consumatori possono facilmente confrontare le impronte ecologiche dei prodotti.

6. L'Eco-Score è obbligatorio?

Attualmente il punteggio è volontario. I marchi possono indicarlo se lo desiderano. Tuttavia, se un'azienda rilascia ulteriori dichiarazioni ambientali, l'inclusione del punteggio diventa obbligatoria. La conformità garantisce la trasparenza ed evita potenziali sanzioni.

7. Come possono i marchi comunicare il punteggio?

Esistono diversi modi per presentare il costo ambientale ai consumatori:

  • Vetrina di prodotti o widget su siti di e-commerce.
  • Codici QR che rimandano a informazioni dettagliate, nel rispetto delle normative.
  • Etichette fisiche su cartellini o espositori da scaffale accanto al prezzo.

Il logo ufficiale, sostenuto dal Ministro della Transizione Ecologicadeve essere utilizzato per indicare i costi ambientali.

8. Come vengono dichiarati i punteggi?

I punteggi possono essere dichiarati tramite il portale governativo a partire dal 15 settembre 2025. I marchi hanno due opzioni:

  1. Autodichiarazione sulla piattaforma.
  2. Assistenza da parte di terzi attraverso aziende come Fairly Made, che possono inviare punteggi per conto dei marchi.

I dati sono anche disponibili per l'estrazione attraverso un'API automatizzata, che facilita l'integrazione con i sistemi del marchio.

9. Esistono sanzioni in caso di non conformità?

Anche se l'etichettatura è volontaria, l'inosservanza, soprattutto quando vengono fatte affermazioni ambientali aggiuntive senza indicare il punteggio, può portare a conseguenze:

  • Fino a 3.000 euro per le persone fisiche.
  • Fino a 15.000 euro per le persone giuridiche.

Queste sanzioni sono disciplinate dal Codice del Consumo francese.

10. In che modo Fairly Made può sostenere i marchi?

Fairly Made fornisce un supporto end-to-end nell'implementazione dei costi ambientali:

  • Raccolta dei dati relativi al marchio e ai fornitori.
  • Aggiornamento delle impostazioni del marchio tramite l'app dedicata.
  • Calcolo del costo ambientale e LCA.
  • Pubblicazione dei punteggi tramite codici QR, URL e segnaletica ufficiale.
  • Dichiarare i punteggi sul portale governativo per garantire la conformità legale.

Questa guida aiuta i marchi a orientarsi nel panorama normativo e a promuovere la sostenibilità.

Perché i costi ambientali francesi sono importanti

Il costo ambientale francese è più di un semplice numero. È uno strumento di trasparenza, educazione dei consumatori e innovazione sostenibile. Standardizzando l'impatto ambientale nell'industria della moda, la Francia è all'avanguardia nella produzione responsabile. Sia per i marchi che per i consumatori, la comprensione di queste 10 domande essenziali assicura la preparazione per un futuro più trasparente.

La Francia è all'avanguardia nell'etichettatura ecologica e il quadro dei costi ambientali costituisce un precedente che altri Paesi possono seguire, contribuendo in ultima analisi a un'industria della moda globale più sostenibile.