PEF e costo ambientale francese: Cosa c'è di nuovo per l'industria della moda?
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Due importanti annunci stanno ridisegnando il modo in cui misuriamo e comunichiamo l'impatto ambientale nel settore della moda. Entrambi riguardano metodologie chiave ormai riconosciute a livello nazionale ed europeo: l'impronta ambientale di prodotto (PEF) e il costo ambientale francese.
1. Il PEFCR per l'abbigliamento e le calzature è ora ufficiale
Dopo cinque anni di lavoro e due consultazioni pubbliche, la Commissione europea ha pubblicato ufficialmente le Product Environmental Footprint Category Rules (PEFCR) per l'abbigliamento e le calzature. Queste regole forniscono un quadro armonizzato per valutare l'impatto ambientale dei prodotti tessili e calzaturieri in tutta Europa.
2. Il sistema francese di punteggio ambientale riceve il via libera
Il 16 maggio, il Ministero francese della Transizione Ecologica ha annunciato che il sistema di etichettatura ambientale del Paese, basato sul costo ambientale francese , è stato ufficialmente notificato alla Commissione europea senza alcuna opposizione. Questo segna un'importante pietra miliare per la metodologia nazionale francese.
I punti chiave in un minuto
- Due metodi ufficialmente riconosciuti: il PEF a livello europeo e il costo ambientale francese per l'attuazione nazionale.
- Le prime applicazioni sono previste a partire dal 2025, quando i marchi potranno indicare volontariamente il punteggio francese sui loro prodotti.
- Un percorso verso la convergenza: nonostante i diversi approcci, entrambi mirano a rendere l'impatto ambientale più trasparente e comparabile.
- Un segnale strategico per i marchi: la trasparenza ambientale sta diventando un vantaggio competitivo e la preparazione inizia ora.
Cosa deve aspettarsi l'industria della moda
Con l'evoluzione delle normative europee, il PEF e il costo ambientale francese stanno delineando il futuro della misurazione dell'impatto. Ecco come si differenziano e cosa significa per i marchi della moda.
1. Diverse unità funzionali
Entrambi i sistemi tengono conto della durata del prodotto, ma con metodologie diverse:
- Il PEF misura l'impatto per uso, dividendo l'impatto totale per il numero di usi previsti.
- Il punteggio francese misura l'impatto totale sull'intero ciclo di vita del prodotto.
In entrambi i casi, la durata, sia essa intrinseca (qualità dei materiali) o estrinseca (abitudini dei consumatori), gioca un ruolo centrale.
2. Database diversi, visioni d'impatto diverse
L'accuratezza del punteggio ambientale dipende dai dati che ne sono alla base:
- Il PEF utilizza il database EF 3.1, ora arricchito con dati specifici per il settore tessile.
- Il sistema francese si basa sul database Empreinte, allineato con Ecoinvent e recentemente aggiornato.
Queste scelte influenzano in modo significativo i risultati che i marchi riporteranno.
3. Logica condivisa, priorità divergenti
Entrambe le metodologie forniscono un unico punteggio ambientale, basato sulla normalizzazione e sulla ponderazione di 16 indicatori di impatto (ad esempio, cambiamento climatico, eutrofizzazione).
- La normalizzazione esprime ogni impatto rispetto all'impronta media annuale di un individuo.
- La ponderazione assegna diversi livelli di importanza a ciascuna categoria, ma i fattori di ponderazione differiscono tra i due metodi.
La Francia ha inoltre introdotto una correzione specifica per l'ecotossicità delle acque dolci, particolarmente importante per rappresentare l'impatto del cotone biologico sulla biodiversità.
4. Microfibre: Una preoccupazione specifica della Francia
Nella metodologia francese, l'inquinamento da microfibre influisce significativamente sul punteggio finale, penalizzando in particolare i capi sintetici.
Il PEF, invece, non include ancora le emissioni di microfibre nel punteggio finale a causa dei dibattiti scientifici in corso. Tuttavia, richiede che l'impatto sia documentato separatamente sotto l'etichetta "impatto dei frammenti di fibra".
5. Regole di comunicazione
- In Francia, il sistema di etichettatura ambientale volontaria è in fase di completamento, in attesa dei decreti ufficiali.
- A livello europeo, il PEF rimane un metodo LCA volontario, utilizzabile per la comunicazione dei prodotti se verificato da terzi.
Nota importante per i marchi francesi: qualsiasi marchio che comunichi il proprio punteggio PEF in Francia deve fornire anche il costo ambientale francese.
Verso l'armonizzazione: Un futuro comune
Nonostante le attuali differenze metodologiche, l'obiettivo a lungo termine è chiaro: armonizzare il punteggio ambientale e offrire un quadro affidabile e unificato a vantaggio di marchi e consumatori in tutta Europa.
La PEF nel panorama normativo europeo
La metodologia PEF sta guadagnando terreno grazie a diversi regolamenti europei di prossima pubblicazione:
1. ESPR - Regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili
Questo regolamento stabilisce i requisiti di progettazione ecocompatibile per i prodotti, compresi i tessili, e introduce il Passaporto digitale di prodotto (DPP). Il PEF è citato come metodo di riferimento per valutare le prestazioni ambientali.
2. CSRD - Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese
Le grandi aziende sono ora tenute a divulgare gli impatti ambientali secondo gli standard ESRS. Sebbene non sia esplicitamente richiesto, il PEF è indirettamente raccomandato come fonte di dati basati sul ciclo di vita.
Fairly Made sostiene i marchi in ogni fase del loro percorso
Noi di Fairly Made abbiamo partecipato fin dall'inizio alla definizione del costo ambientale francese e della metodologia PEF. Abbiamo partecipato a gruppi di lavoro tecnici, risposto a consultazioni pubbliche e contribuito attivamente alla costruzione di quadri di riferimento adeguati alle esigenze dell'industria della moda.
La nostra piattaforma integra già i costi ambientali francesi e sta attualmente lavorando per integrare le norme PEFCR. Aiutiamo i marchi a gestire la conformità, a comunicare in modo strategico e a visualizzare il loro impatto ambientale.